Cronaca
27 Gennaio 2020
Gabbia speciale per il killer, a processo a Teruel per i tentati omicidi di due agricoltori. Misure di sicurezza straordinarie per scongiurare il rischio di fuga

Igor, cabina blindata per il processo in Spagna

di Redazione | 2 min

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Una cabina blindata di quattro metri quadrati, dal peso di 700 chili e dal costo di 7mila euro, costruita in vetro blindato in policarbonato e lastre in acciaio ad alta resistenza. È la gabbia speciale costruita appositamente per Norbert Feher, meglio noto come Igor il russo, che martedì 28 gennaio comparirà per la prima volta davanti alla giustizia iberica.

L’udienza per i tentati omicidi di due agricoltori il 5 dicembre 2017 ad Albalate del Arzobispo (il processo per il triplice omicidio di due agenti della Guardia Civil e di un allevatore è previsto a marzo) comincerà alle 9.30, quando il killer serbo – già condannato all’ergastolo in Italia per gli omicidi del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri – si presenterà alla Corte di Teruel.

L’aula, come riferito dalla stampa spagnola, non è dotata delle necessarie misure di sicurezza per un detenuto così pericoloso e dunque è stata installata la cabina blindata removibile che permetterà a Igor di testimoniare in tribunale, attraverso un piccolo microfono incorporato nel policarbonato in modo che l’imputato non possa toccarlo. Potrà comunicare con l’avvocato e l’interprete attraverso dei buchi aperti nelle pareti del bunker, costruito in appena due settimane da un’officina a Tarazona.

È una delle misure di sicurezza straordinarie adottate dalla polizia per scongiurare qualsiasi rischio di fuga e garantire la stretta vigilanza del pericoloso criminale, che passerà la notte prima del processo nel carcere di Zuera a Saragozza, a 200 chilometri da Teruel, dopo il trasferimento dalla prigione di massima sicurezza a Teixeiro, a La Coruña, dove sta scontando la detenzione.

Il tribunale di Teruel sarà blindato da agenti della Guardia Civile, della Polizia Nazionale e della Polizia della Comunità autonoma per la sorveglianza del detenuto e del pubblico. L’aula può contenere fino a cinquanta persone e verrà ovviamente data priorità ai parenti delle vittime rispetto ai curiosi che hanno preso d’assalto hotel e ristoranti.

Accreditati anche 63 giornalisti provenienti da 23 media – sette televisioni nazionali e una italiana (Rai), oltre a sei stazioni radio, tre agenzie di stampa e sei quotidiani – ma solo 36 avranno accesso al quartier generale giudiziario. Per un processo destinato a passare alla storia, almeno per il dispositivo di sicurezza mai visto prima in Aragona.

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